sabato 13 ottobre 2007


Il post di oggi è solo per farvi vedere la piccola meraviglia che è entrata a far parte della nostra vita da qualche giorno...
EVITA!
Bel nome, eh? Va beh... almeno ha un bel diminuitivo. La chiamiamo "Evi".
L'ho incontrata mentre frequentava brutti posti; infatti, gironzolava sotto la pioggia davanti al mio posto di lavoro. La mia team leader (decisamente amante dei felini) mi ha addirittura concesso un permesso per portarmela a casa... era destino, si vede. Infatti si è ambientata subito. Dopo qualche piccola difficoltà iniziale, ed una visita dal veterinario, tutto è filato liscio. La signorina qui rappresentata è diventata velocemente la principessa della casa; tutto deve girare attorno a lei, e se miagola sia io che Fra dobbiamo essere pronti a servirla... è una coccolona di prima categoria, vuole essere accarezzata e presa in braccio in continuazione. Siamo completamente innamorati di lei.
E MANGIA COME UN MAIALE DI PICCOLE DIMENSIONI.
Beh, lascio un altra foto di questa piccola meraviglia, anche perchè mentre scrivo mi si aggira attorno con impazienza reclamando le mie attenzioni... sigh!
Ruin, October 13

mercoledì 3 ottobre 2007

Una vita e mezza...

Eh già! È una vita e mezza che non scrivo su queste pagine... e intanto penso che non ha senso preoccuparsene; in fondo, non credo che siano poi molti gli occhi che si posano su questa paginetta, e pur volendo credo che si stancherebbero presto di farlo.
Neanche a me interesserebbe leggere i miei stessi deliri. Questa storia del blog non mi convince proprio.
E, intanto, attorno a me succedono cose. Per dire, dal mio ultimo post è successo il V-Day... E non solo quello, ma è la prima cosa che mi viene in mente. Santo Bombardamento Mediatico, eh?
E stasera non ho granchè da fare e spreco minuti a digitare caratteri su questa pagina che forse dovrebbero essere digitati da qualche altra parte; dovrebbero essere pensieri? Fonemi? Canzoni, racconti? La storia della mia vita? Forse è arrivato il momento di scriverlo, quel dannato libro, che è una vita che mi riprometto di scriverlo e poi, e poi, e poi... e ora non mi va, e ora è tardi, e ora c'ho da fare, e che vuoi fare, io lavoro, e studio (ahHahAhHA... ahh...hmm), e insomma 'sto libro da solo non si scrive.
Ho fatto dei sogni... da quando ho cambiato casa, ogni notte i miei sogni sono più vividi. Ricordo i dettagli, le frasi... parlano per enigmi, i miei sogni...
Ho visto ed ascoltato delle cose nei miei sogni che possono solo essere frutto della mia testa. Perchè allora esito a mettere tutto su carta? Perchè non fotografo la più bella e intricata delle storie, quella che nella mia testa assomma mitologie lontane e paranoie concrete e attuali? Perchè non c'è verso.
Capirò un giorno il perchè delle stranezze che mi capitano di recente, ma qualcosa dentro di me si è risvegliato, e non parla al mondo che vive intorno a noi, ma percepisce, sente e comunica con qualcosa di altro. E perchè averne paura? Serenamente, sento che le mie percezioni si dilatano, riesco ad ammettere che ho solo scacciato da me, per tanti anni, determinati concetti, determinate teorie, perchè ne avevo paura. Ora la paura è passata. Rimane l'infinito intorno, dove l'occhio non vede, ma l'occhio dell'anima vola senza conoscere alcun confine.
Mi apro. La mia creatività non può che beneficiarne. Deve essere giunto il tempo di dare un senso a tutto il materiale che il mio cervello mi sta buttando addosso nei sogni.
Spero che il mio libro, o la mia canzone, o il mio film, spettacolo teatrale, teatro di burattini, qualunque cosa sia, abbia più spettatori di questo blog.
Perdonate lo sfogo.
Ruin - October, 2

domenica 29 luglio 2007

La musica è tutta già stata scritta


Ringraziando il cielo, ultimamente ho anche tempo (nel tragitto che separa casa dal lavoro) di ascoltare qualche disco. E i vecchi amori non muoiono mai. Gli Interpol... il loro bellissimo primo disco che conteneva quella perla di "Stella was a diver and she was always down"... e come dimenticare la sensazione di ascoltare dei Joy Division di oggi che mi trasmise?
Ed oggi ascolto il loro nuovo album. Il mio pezzo preferito si chiama Rest My Chemistry e...
...oddio ricorda qualcosa...
Dalle primissime battute... dal riff di chitarra...
Signori, questa è la quintessenza del citazionismo. E' praticamente un pezzo dei Pixies. E nemmeno un pezzo qualunque. E' Where is my mind!
Beh, ecco una volta tanto che Rumore ci azzecca nelle somiglianze.
E nonostante tutto, è proprio come il titolo di questo post. Cosa possiamo farci noi? La musica è già stata scritta. Oggi, chi conosce i Pixies? Beh, oddio, tutti dovrebbero.
Però, magari qualche ragazzino degli US ascolterà questo pezzo, e si incuriosirà...
E allora ben vengano le citazioni. Io, dal mio canto, ho smesso da un pezzo di rifare, nei miei pezzi, il riff di Smells Like Teen Spirits.
...magari qualcosa dei Sonic Youth...
Alla prossima, ectobloggers.
Ruin, July 29

venerdì 27 luglio 2007

Trasloco! Trasloco, ahoy!

Bene bene bene! C'è spazio per un bel po' di cose in questo mio ultimo post, ma non c'è tempo! Io e la K@isy stiamo traslocando (casa! casa!) e quindi siamo sommersi dagli scatoloni. Inoltre, quando torno dal lavoro, la dolce miglior attrice non protagonista del meraviglioso film che è la mia vita mi ricorda che dovrei contribuire all'economia domestica dando una pulita alla cucina e al bagno del monolocale che stiamo cercando di abbandonare in condizioni decenti.
Tanto per capirci, i soggetti di cui stiamo parlando (ovvero me e Kaisy) rassomigliano molto ai seguenti:
<----- Kaisy. Anche se è molto più isterica del coniglietto Max riportato nella storica immagine.










Ruindur, anche se molto più fancazzista
del cagnolino Sam. E, a dire il vero, mi piace da morire suonare mentre Kaisy mi sbraita dietro (^_^)''---------------------->



E, su questa nota di colore per intenditori, vi saluto. Vado a lavare i piatti, come al solito con uno stile inconfondibile.

Ruindur, July 27

mercoledì 18 luglio 2007


Così tanto tempo dal mio ultimo post, ma questo en passant è giusto un pretesto per bussare alla vostra porta e fare un solenne ciao ciao ai vostri occhi di visitatori fantasma. Le due foto che accerchiano questo post sono troppo belle per non pubblicarle: e ancora di più perchè fatte dall'occhio esperto di una persona che ha evidentemente imparato a guardarmi, non solo con gli occhi....
Grazie K@isy, grazie amore mio :) le tue qualità sono evidenti anche dall'altro lato dell'obbiettivo :*
...e anche da altri lati ;)

... alla prossima, fantasmi dell'opera. O quello che è.
Ruin, July 18

martedì 3 luglio 2007

Interludio - Sereno andante

Dopo aver formattato il pc due volte (grazie, Microsoft!) riesco finalmente a pubblicare un post su questo "invisible space". Colgo l'occasione per provare un plugin di Firefox finora sfuggitomi, che si chiama ScribeFire (URL: https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/1730 ).
Consideriamo quindi questo mio intervento un en passant, utile soltanto a ricordare al vuoto di lettori di questo blog che esisto, vivo e prospero. Alla prossima.
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Powered by ScribeFire.

sabato 9 giugno 2007

Consigli per gli acquisti!

Beh, signori, beh. Ho di recente visto il film la cui copertina campeggia a sinistra, Il Castello errante di Howl. Sono rimasto senza parole fino alla fine del film.
Stupidamente, molte volte pensiamo ai film d'animazione come a roba per bambocci, o gente afflitta dalla sindrome di Peter Pan. Chiunque abbia pensato una stupidaggine del genere dovrebbe vedere questo film, commuoversi e riflettere.
Una storia incantevole.
Un uso delle metafore divino.
Una colonna sonora poetica e dolcissima.
Dei personaggi spettacolari.
Una importantissima riflessione politica che al giorno d'oggi, in un mondo devastato da guerre senza senso, è urgente assimilare.
Mi piacerebbe che qualcuno, di passaggio per caso su questo blog, se ne incuriosisse.
Sono sicuro che tutti, nessuno escluso, sarebbero costretti, una volta vistolo, ad ammettere che no, i cartoni animati non sono roba da bambini. Grazie a Miyazaki non più.

Ed ora passiamo ad altro: l'angolo del videogame del mese.

Se, come me, siete dei piccoli fanatici di videogames sin dagli anni '80, siete familiari col concetto di eroe, che tanto ci ha accompagnato fin dal primo, tenero, idraulico coi baffetti che saltava sulla testa dei funghi.
Forse siete stati dei piccoli elfetti biondi, vestiti di una ridicola tutina verde, con un cappello da gnomo, armati di spada e scudo contro le forze del male, per risvegliare l'immancabile principessa che alla fine del gioco immancabilmente, invece di darcela, ci diceva Thank you, Link.
Forse siete più piccini, e avete conosciuto l'eroismo nei videogiochi immersi in oscure caverne, con un fucile a canne mozze in braccio e non-morti affamati che cercavano di strapparvi fino all'ultimo brandello di carne dalla faccia.
O ancora, siete stati (e in questo caso, fortunati voi) dei giovani ragazzotti di mare, volenterosi e desiderosi di diventare pirati, nientemeno! Ed avevate un nome improbabile come Guybrush Threepwood. Ma a distanza di anni, tutte queste avventure, tutti questi piccoli puzzle dei nostri piccoli eroi di pixel, hanno trovato il loro senso, nelle esili spalle, nelle piccole mani, nei vestiti malconci di un ragazzo che non parla nemmeno una lingua decente, e che ha un nome improbabile come Wander.
Dall'inglese, to wander: girovagare.
In questo capolavoro, che si fa fatica a definire solo videogioco, siete voi a comandare i movimenti goffi di questo disperato. Siete immersi in un mondo poetico. Non ci sono altre parole per descrivere la perfezione dei laghi, delle paludi, delle cascate... le montagne inaccessibili vi circondano, i deserti sono sferzati da tempeste di sabbia, e in tutto questo, in tutte le vostre ore di gioco non un villaggio; non un animaletto parlante che vi aiuti; non un mago potente che vi insegni a lanciare lingue di fuoco dalle dita. Siete da soli, avete una spada, un arco e un cavallo.
E dovete fare fuori qualcosa come sedici giganti. E non sono giganti comuni. Sono colossi.
La mitologia greca, Davide contro Golia, l'umano contro l'inorganico, l'inerme contro il magico essere potentissimo. Sono queste le sensazioni che vi si scateneranno se cavalcherete alla volta della più disperata delle missioni, cercando di dare un senso alla più classica delle storie d'amore, maledetta fin dall'inizio. Ne saprete ben poco, fino quasi alla fine, quando le tele che avrete amorevolmente filato per tutto il gioco si ricongiungeranno in qualcosa che non vi sareste mai aspettati. O forse si... forse sono solo un romanticone, ma giocare nei panni di un ragazzo lacero, sporco, che corre come un'anatra bagnata, e portare a termine dei compiti davvero impossibili solo con la forza fisica di una spada, di un arco e di un cavallo vi spiegherà molte cose sull'eroismo.
Wander rimarrà nel mio cuore, forse non più di Link, di Mario, di Guybrush. Ma accanto a loro, e di certo lo sentirò chiamare il suo cavallo, gridare una volta ancora, disperato, al vento, l'unica parola (o quasi) che gli sentirete dire per tutto il gioco: "Agro!"
Un giorno chiamerò il mio cane Agro.

Ruindur - June 9

mercoledì 30 maggio 2007

Scienze delle merendine?!?!??!

Beh, c'è di che stufarsene: ogni volta che qualcuno mi chiede cosa faccio nella vita, mi tocca di dover tirare in ballo il mio hobby primario. E no, non si tratta di correre nudi nei campi da tennis suonando "Imagine" con la chitarra dietro la nuca. Il mio hobby primario è, in realtà, uno dei trend giovanili più diffusi degli ultimi anni: lo studente universitario.
Chiariamoci: non voglio criticare tutti coloro che prendono l'impegno universitario seriamente (AH!AH!AH... ah? ehhh... hmm.. pardon) ma è sfacciatamente palese quanto sia poco importante il vero e proprio processo di apprendimento all'interno delle università, oggi, a fronte di quella che potremmo definire "Ossessione maniacale da possesso del pezzo di carta".
E il pezzo di carta, chiaramente, non è una bella banconota da n Euro. O, almeno, non direttamente.

No, il pezzo di carta (e qui, fossimo in un film di Spielberg, partirebbero gli archi a generare inquetudine) è la laurea.
Non più l'atto di apprendere, ma l'atto di ottenere qualcosa dall'apprendimento regola oggi il gregge giovanile post-diploma.
Ti sei diplomato, si? Bene, che vuoi fare nella vita? Guarda che senza il pezzo di carta non vai da nessuna parte.
Eccolo. Si manifesta a noi fin da quel giorno, questo avatar del male.
Sogghigna mentre cerchiamo di capire quale potrebbe essere il percorso universitario e formativo più redditizio (non il più interessante! e chi se ne frega di perseguire i propri interessi? io voglio guadagnare etc.) e scricchiola, emette il crepitìo tipico di un antico papiro egiziano scoperto nella tomba di un Re dimenticato da ere, pronto a concederci la sua innata sapienza: solo a possederlo diventiamo Medici, Avvocati, Ingegneri.
Ed io? Ed io, che fò lo studente per hobby,come già specificato, sono iscritto alla facoltà (di tutto rispetto) a cui generalmente ci si riferisce coi seguenti appellativi, più o meno ironici e più o meno fondati:
1) Scienze della Confusione
2) Scienze della improvvisazione
3) Scienze delle merendine (questo è il più simpatico e l'ho appreso solo quest'anno).
Ma come? Io che quando mi ci sono iscritto, ero iscritto in Sociologia (e sentite, che bel suono: sociologia. Sembriamo tutti dei piccoli filosofi ma molto attenti al mondo che ci circonda) e, dicevo, solo incidentalmente avevo scelto l'indirizzo di laurea in Scienze della Comunicazione.
E poi me lo fanno diventare facoltà dopo un anno.
E poi : "Ah, ma tu sei iscritto alla facoltà dove insegna Costanzo? Ah ah ah e la de Filippi che fa? i Seminari?"
E poi: "Ah, hai preso un bel voto senza studiare? Ma che cazzo fate a st'Università?"
E che ci resta da fare se non piegarci? Si, è vero. È pure facile andare avanti (sempre che come me non si scelga di fermarsi per tre anni, causa attività lavorativa).
Ma, vivaddio! Non è così facile come sembra.
Soprattutto quando decidete di prepararvi un esame per il 26 di Giugno p.v. (e siamo al 30 Maggio), soprattutto quando quell'esame è composto da quattro testi abbastanza densi di cose simpatiche tipo la struttura di un analisi dei dati e i macro e micro sistemi di riferimento e via dicendo e soprattutto quando quello stronzo del libraio, non appena gli nominate il professore, vi molla tre libri sbagliandone uno e voi vi accorgete del fattaccio solo quando siete tornati a casuccia vostra, a 100 KM circa dalla libreria universitaria.
Bastardo.
Te lo dico io se la prossima volta mi dici "Ah si, te li do tutti e tre direttamente."
Te lo faccio vedere io.
Torno a Roma e ti obbligo ad ordinarmi una copia del Necronomicon con testo a fronte spacciandolo per un testo di Antropologia Culturale.
Impazzirai, peggio dei protagonisti dei racconti di Lovecraft.
Gesù, già studiare è quello che è... ma sbagliare pure libri :P
A là prochaine fois, giovani.
Ruin - May 30

domenica 27 maggio 2007

Sorridi!

Sguardo di sfida o semplice sorriso?
Giudicate voi...
Thx Lele per la foto.
Thx Kaisy per il sorriso sarcastico.
Thx Dave Grohl perchè MI ASSOMIGLI.
Posted by Picasa

Come cucinare ciò che NON volete cucinare!

E così, avete deciso di cucinare: saggia decisione, specie se in casa avete alimenti che degradano in fretta. Ci sono le uova: wow! Ci sono delle patate: wo-ow! Hmmm... Il cervello opera un semplice processo additivo:
1) Uova sbattute, cotte insieme, sale: frittata.
+
2) Patate pelate, tagliate, cotte nell'olio: patate fritte.
=
3-> FRITTATA CON LE PATATE!
...come in tutti i processi creativi, siate pronti a fare i conti con delle anomalie. Di seguito vi narro il mio processo creativo.
È circa mezzanotte, e al contrario di altre coppie che vivono insieme e conducono una vita normale, io e Kaisy abbiamo FAME. Dipenderà anche dal fatto che abbiamo pranzato alle 17.00, probabilmente.
Così, allestiamo la seguente catena di montaggio:

Kaisy pela le patate
Ruindur taglia le patate pelate
Ruindur rompe le uova e le sbatte
Kaisy scalda nel frattempo le patate nell'olio.
Il tutto dovrebbe terminare con la felice copulazione dell'uovo con le patate leggermente dorate, a mo' di frittata, che sarà sufficiente girare un paio di volte perchè sia pronta.

Un piano perfetto. E qui viene il bello.
Kaisy mette le patate ammollo, prima di sbucciarle col pelapatate comprato alla Standa. Il tutto, secondo me, rende più difficile l'operazione di pelatura (avete mai provato a pelare una patata bagnata?). In ogni caso, l'operazione riesce in qualche modo (non senza qualche sana imprecazione) e passiamo alla fase in cui io taglio le patate.
Uso il coltello comprato alla Standa (in bundle col pelapatate), simpaticamente sagomato in modo da tagliare delle fettine di patata ondulate; ma, non avendo altri supporti, uso dei piatti fondi di plastica che rendono l'operazione parecchio più difficile. Esito: piatto di plastica tagliuzzato, patate tagliate storte, considerevole dispendio di fatica per il taglio della patata, divertito sfottò continuo di Kaisy tipo: "Sembri un impedito", al quale reagisco sfoderando un disarmante sorriso e porgendole la patata, con un cattivissimo "Prova tu".
Ovviamente, la patata torna nelle mie mani dopo una trentina di secondi.
Arriviamo al bello: le patate finiscono in padella (e sono TROPPE), e cercano disperatamente dell'olio in cui friggersi, ma ne abbiam messo forse poco, chissà, va beh si va avanti. Si sbatte l'uovo.
Le patate non cuociono...
Ruindur: "Posso buttarci dentro l'uovo?" (con ghigno ebete)
Kaisy: "Ma vaaaa, sono ancora crude, non vedi? E poi si cuociono solo dove non c'è olio, ne hai messo troppo".
Ruindur: "Ma se l'olio sta lì per cuocere le patate, come fanno a cuocersi dove non c'è olio?"
Kaisy: "Non lo so ma sono crude".
Ruindur: "Posso buttarci dentro l'uovo?" (ghigno ancora più ebete)
Kaisy: "NO!"
.... passano i minuti...
....ne passano ancora...
Ruindur: "Senti, io ci butto dentro l'uovo..."
Kaisy: "Va beh."
E butto dentro l'uovo, che felice cerca di abbracciare un quantitativo tale di patate che nemmeno otto uova avrebbero incorporato in frittata.
Kaisy: "Toh si sta cuocendo..."
Ruindur: "Si, e abbastanza in fretta, dovremmo girarla"
- Kaisy è refrattaria a qualunque cosa frigga, schizzi, emetta fumo perchè sovente si scotta -
Kaisy: "Si, devi girarla".
A quel punto la tragedia. Non può essere girata.
Chiariamoci, non è che non ci proviamo, anzi. Una paletta da un lato, un forchettone dall'altro; non si gira. Non tiene. Si sfalda. Ridiamo.
Ridiamo e la spappoliamo del tutto.
Risultato finale. Aggiunto il sale abbiamo un meraviglioso pasticcio di patate.
Ma, direte voi, non dovevate fare la frittata?
E infatti, il titolo del post a questo punto si spiega.
Ed oggi siamo ancora vivi, quindi era commestibile.
E la parte più bella è stata godersi Kaisy che, mangiando questa sostanza che non aveva forma ed in definitiva il cui sapore era esattamente la somma dei due ingredienti, sosteneva con convinzione la seguente tesi:
"È esattamente così che si fa un pasticcio di patate. Era proprio questo che volevo fare".
E su questa nota di colore vi rinvio alla prossima volta.
Ruindur-May 27

sabato 26 maggio 2007

Passaggio di consegne...

Apro con questo post la mia migrazione dal vecchio ruindur.spaces.live.com... che per motivi di layout, di accessibilità, ma anche di senso, non faceva più parte di me come un tempo.
Capitolo chiuso dunque. Porterò con me ciò che posso... i miei dischi, le foto, gli idioti flussi di coscienza che ho buttato su una pagina virtuale con questo inchiostro virtuale; che, se pure non macchia le mani, le sue brave macchiette nell'anima le lascia.
Così si comincia. Mi è caro l'ultimo intervento scritto sul precedente blog, e lo riporterò a breve.
Nella speranza di potermi prendere cura di questo mio nuovo spazietto.
Wage war on indifference... perchè ad oggi essere indifferenti è un peccato mortale:
indifferenti non solo verso una situazione planetaria marcia ed irrecuperabile, quelli son cazzi vostri, e dei figli che mettete al mondo. Indifferenti verso sè stessi, i propri sentimenti, gli affetti, gli obbiettivi... tutto ciò che colora la nostra vita. Questo è il peccato mortale.
La cosa peggiore è che nessuno si accorge di quanto gli siano indifferenti tutte quelle cose.
La cosa peggiore è che, pur indifferenti, si campa benissimo...
...fin quando non vi si spalanca davanti il vuoto del burrone sul cui orlo avete danzato, bendati ed ubriachi tutta la vita.
Datevi un senso... io proverò a darvi una mano, sperando che con me facciate lo stesso.
Non ci sono più indizi che potete permettervi di trascurare. Qui dentro, o si sanguina o non si è vivi.
...'til the next time...
Ruin - May 26